In un’intervista rilasciata alla testata CLAL News, dedicata all’informazione del mercato lattiero-caseario nazionale ed internazionale, il Cav. Lav. Giuseppe Ambrosi, Presidente del Gruppo Ambrosi, ha raccontato il cambio epocale vissuto dal settore negli ultimi anni e le nuove sfide attese per il futuro.
“È cambiato il contesto, è cambiato il settore, sono cambiati i mercati. Per anni, abbiamo gestito la trattativa sul prezzo del latte (quante nottate con le organizzazioni agricole per trovare un accordo!). Abbiamo accompagnato e lanciato i prodotti a denominazione protetta e i Consorzi di tutela. Abbiamo ottenuto la tutela del settore e dei nostri prodotti. Accompagnato il settore e le imprese mentre crescevano come mai prima. Tutto questo è stato possibile grazie ad un’importante rete di relazioni. Mi fa piacere ricordare le collaborazioni con il Ministero della Salute; il Libro bianco, scritto con Inran (oggi Crea, ndr) che anticipava la lotta alle fake news. L’accordo di collaborazione con i NAS e i lavori con l’Unione dei consumatori, conquistando la loro fiducia perché siamo interlocutori seri, aziende che lavorano e hanno lavorato in maniera corretta”.
Un settore quello di cui parla il Cav. Lav. Ambrosi che oggi vale circa 16 miliardi di euro e rappresenta un’eccellenza del comparto alimentare italiano e un benchmark mondiale per i prodotti di qualità.
“Ho una visione ottimista del consumo di formaggi. Il trend è in crescita e sono convinto che per i prodotti italiani vi siano spazi significativi da occupare, anche nei paesi emergenti. Certo, le imprese dovranno organizzarsi per affrontare i cambiamenti. Ritengo sia necessario avere una dimensione sostenibile e creare piattaforme per la distribuzione dei prodotti e organizzazioni di vendita; in tal senso, ci sarà bisogno di procedere con ulteriori aggregazioni, così da superare le criticità dimensionali che oggi penalizzano tante aziende. Le collaborazioni portano crescita e sviluppo”.
Un appello a lavorare insieme, uniti, e all’insegna della sostenibilità: “Oggi siamo sempre più attenti ai materiali utilizzati, al packaging, alle risorse idriche, alle modalità di allevamento e ciascun soggetto della filiera è impegnato a diminuire il proprio impatto ambientale. Vedo molta voglia di andare in questa direzione; siamo tutti sensibili al futuro dei nostri figli. Chi non salirà su questo treno temo rischi di scomparire”.