Di seguito pubblichiamo l’incipit di una riflessione a firma del Cav. Lav. Alfredo Ambrosetti che, per comodità di lettura, riportiamo integralmente in allegato.
La Cassa Integrazione è costosissima. Adesso l’hanno estesa ad un numero enorme di persone. E non si sa per quanto tempo. La Cassa Integrazione, come è noto, riguarda i dipendenti per consentire loro una sopravvivenza dignitosa, nonostante la sospensione degli stipendi. E gli imprenditori che Cassa Integrazione hanno? Magari imprenditori che hanno fatto debiti per avviare e sviluppare le loro aziende. Per quanto riguarda i bisogni degli imprenditori, che non vanno trascurati, occorre innanzitutto riferirsi agli imprenditori le cui aziende sono state chiuse. Quando l’azienda chiude, in tempi normali, si ritiene che sia fallita, cioè che sia chiusa per sempre. Un’altra ipotesi è che l’azienda sia chiusa per comportamenti gravemente illegali. Ho chiesto ad un imprenditore se si sentiva tutelato dalla somma di denaro messa a disposizione dallo Stato. La risposta è stata secca: “Non ho bisogno di sussidi, ho bisogno di fatturare!” Infatti a cosa servono gli aiuti economici quando l’azienda è chiusa e non fattura? Ma fatturare di per sé non è una tranquillità completa per gli imprenditori perché occorre anche che le aziende dei clienti e/o dei fornitori non siano chiuse e siano in grado di adempiere ai loro servizi. Un altro imprenditore mi ha confessato: “Se sto senza fatturare anche per un breve periodo, la mia cassa si svuota”. Poiché la chiusura delle aziende è stata fatta molto in fretta, non abbiamo certezza che sia stata fatta evitando l’effetto domino e cioè che l’azienda cominci a fatturare ma poi trovi le aziende dei clienti e/o dei fornitori chiuse. Va ricordato inoltre che gli investimenti si fanno quando c’è un’elevata fiducia nel paese e nel futuro.