“Cosa significa essere folli? Avere un obiettivo visionario, guardare al futuro, pensare alle nuove generazioni e al mondo che avranno. Ho sempre avuto le stelle negli occhi: di lì veniamo e lì torneremo. Le ammiriamo, dalla Terra, anche grazie alle nostre conoscenze scientifiche. Il vero problema è cosa facciamo, come ci comportiamo nella durata di questo algoritmo che è la nostra vita. Il folle persegue un’idea finale legata a comprendere cosa sia la nostra vita”. Una visione assolutamente affascinante quella del Cav. Lav. Marino Golinelli che lui stesso ha raccontato nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano Il Corriere della Sera in occasione del suo centesimo compleanno.
“Non vedo una classe politica all’altezza del compito e impegnata su questo punto. Basta con le parole: tante, da troppo tempo” spiega il Cav. Lav. Golinelli che a proposito del suo metodo etico precisa “Fare impresa, ovviamente realizzare utili ma non investire mai in speculazioni. Mai. Solo in ricerca per creare altro lavoro. Non vivere alle spalle degli altri ma per noi stessi e per gli altri. Possiamo essere intelligenti ma non necessariamente saggi: la saggezza prevede una identità interiore legata alle responsabilità che abbiamo. Io ho scelto di donare un quarto del mio patrimonio alla Fondazione: e so che andrà avanti dopo di me, così come sarà con l’azienda”.
Alfasigma, la sua azienda leader mondiale nella farmaceutica, conta 2.800 dipendenti in 18 Paesi, in più ha regalato a Bologna e all’Italia, con la Fondazione Golinelli, l’Opificio Golinelli («città della conoscenza, dell’innovazione e della cultura») 9.000 metri quadri per fornire ai giovani strumenti di studio e di ricerca. Nel 2017 ha investito altri tre milioni di euro per una onirica struttura, il Centro Arti e Scienze, un parallelepipedo luminoso di 700 metri quadrati firmato da Marino Cucinella.
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