I loro nomi e i loro volti sono sconosciuti ai più, eppure è spesso grazie a queste donne che il mondo gira e fa progressi. Sono biologhe, chimiche, farmacologhe, ingegnere, astrofisiche, matematiche, chirurghe, paleontologhe, informatiche, tutte italiane, e grazie a un progetto della Fondazione Bracco sono le protagoniste della galleria di ritratti realizzati dal fotografo Gerald Bruneau “100 donne contro gli stereotipi”.
La mostra “Vita da scienziata”, dopo aver girato in diverse città, ora è approdata a Rio de Janeiro, in collaborazione con l’Accademia nazionale di medicina e con il sostegno istituzionale dell’Istituto Italiano di Cultura, con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico alla ricerca condotta dalle donne.
Numerose analisi sulla presenza femminile nell’informazione dicono che le donne sono raramente interpellate dai media in qualità di esperte. A spiegare e interpretare il mondo sono quasi sempre gli uomini: nell’82% dei casi secondo i risultati nazionali del Global Media Monitoring Project 2015. Eppure, le esperte ci sono. «E possono svecchiare un linguaggio mediatico che, ignorandole, trascura i segni del tempo e disconosce l’apporto delle donne in tutti gli ambiti della società: dalla politica alla scienza».
Da qui è partito anni fa il progetto dell’Osservatorio di Pavia e dell’associazione Giulia giornaliste, in collaborazione con la Fondazione Bracco e con il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, che hanno promosso www.100esperte.it, una banca dati online, inaugurata nel 2016 con 100 nomi e curriculum di esperte di materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), in cui storicamente le donne sono sotto rappresentate.